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doc#10713204 Questi artifici letterari non erano una novità assoluta nell’ epica cavalleresca e qualcosa di simile era già stato usato da Boiardo , tuttavia con esiti artistici inferiori e un controllo della materia non paragonabile a quello dimostrato da Ariosto ( forse anche per la non completezza del suo poema , rimasto interrotto al canto IX del libro III .
doc#10713204 Nel costruire l’ opera Ariosto bada dunque a soddisfare in parte le attese del pubblico aristocratico che dalla lettura di un poema epico esigeva anzitutto intrattenimento , per cui era funzionale la grande varietà di personaggi e intermezzi romanzeschi , mentre le vicende fantastiche dei paladini vengono proiettate su uno sfondo storico che è solo minimamente rispettato e funge da “ scenario ” dove ambientare le mille peripezie che animano l’ intreccio dell’ opera , senza intenti di verisimiglianza ( c’ è chi ha parlato , giustamente , di “ mitologia narrativa ” creata da Ariosto sulla base della tradizione carolingia ) .
doc#10713204 Nel costruire l’ opera Ariosto bada dunque a soddisfare in parte le attese del pubblico aristocratico che dalla lettura di un poema epico esigeva anzitutto intrattenimento , per cui era funzionale la grande varietà di personaggi e intermezzi romanzeschi , mentre le vicende fantastiche dei paladini vengono proiettate su uno sfondo storico che è solo minimamente rispettato e funge da “ scenario ” dove ambientare le mille peripezie che animano l’ intreccio dell’ opera , senza intenti di verisimiglianza ( c’ è chi ha parlato , giustamente , di “ mitologia narrativa ” creata da Ariosto sulla base della tradizione carolingia ) .
doc#10713204 1516 del “ Furioso ” Ariosto lavorò al poema per circa un trentennio e le molte correzioni apportate riguardarono soprattutto la lingua , che passò dal volgare emiliano e padano delle prime due edizioni ( 1516 , 1521 ) al fiorentino letterario della terza ( 1532 ) , modellato sull’ esempio di Petrarca secondo la proposta diPietro Bembo : va detto che la lingua della prima edizione era già meno “ locale ” dell’ Innamorato di Boiardo , tuttavia erano ancora presentisettentrionalismi del tipo “ annonzio ” , “ mostrarò ” , “ boscarecci ” , “ giaccio ” ( in luogo di “ ghiaccio ”
doc#10713204 L’ edizione del 1521 presentava ancora scarse varianti rispetto alla prima e diversi errori tipografici e di lingua , tanto che Ariosto dovette accompagnare la stampa con un nutrito errata corrige , mentre la pubblicazione nel 1525 delle Prose della volgar lingua dell’ amico Bembo gli offrì un punto di riferimento con cui apportare le correzioni decisive .
doc#10713204 Va detto peraltro che il “ bembismo ” di Ariosto non è del tutto acritico e la lingua del Furioso accoglie espressioni popolari estranee alla lingua letteraria ( come “ fermare il chiodo ” nel senso di decidere con fermezza , “ cader de la padella ne le brage ” , ecc .
doc#10713204 Tiziano – Ritratto dell’ Ariosto Per quanto riguarda lo stile , il poema presenta una notevole varietà pur mantenendo un tono sostanzialmente uniforme ed evitando bruschi abbassamenti o innalzamenti improvvisi , secondo la lezione del modello petrarchesco e in accordo con la concezione dellamediocritas oraziana : Ariosto passa da un registro più solenne e tragico ad uno più basso ed elegiaco o tendente al comico , senza tuttavia grandi variazioni nel lessico e modificando piuttosto l’ atteggiamento verso il lettore , al quale talvolta ammicca con la consueta ironiamentre in altre occasioni lo rende compartecipe delle emozioni dei personaggi .
doc#10713204 Tiziano – Ritratto dell’ Ariosto Per quanto riguarda lo stile , il poema presenta una notevole varietà pur mantenendo un tono sostanzialmente uniforme ed evitando bruschi abbassamenti o innalzamenti improvvisi , secondo la lezione del modello petrarchesco e in accordo con la concezione dellamediocritas oraziana : Ariosto passa da un registro più solenne e tragico ad uno più basso ed elegiaco o tendente al comico , senza tuttavia grandi variazioni nel lessico e modificando piuttosto l’ atteggiamento verso il lettore , al quale talvolta ammicca con la consueta ironiamentre in altre occasioni lo rende compartecipe delle emozioni dei personaggi .
doc#10713204 Moltissimi i passi in cui Ariosto usa in modo sapiente la sua ironia per commentare le vicende dei personaggi , specie in episodi dalla trama più lieve in cui è la situazione , più che lo stile o il lessico , a suscitare il sorriso del lettore e in cui la fonte di ispirazione , più che la poesia comica del XIII-XIV sec .
doc#10713229 Già il titolo è notevolmente suggestivo : l’ autore , infatti , si presenta nelle vesti di scopritoree rifacitore , nel milanese in uso ai suoi tempi , di un antico manoscritto secentesco , composto da un misterioso autore Anonimo : non è un espediente molto originale , se pensiamo che già Ludovico Ariosto l’ ha usato per l’ Orlando furioso ( 1532 ) e Miguel de Cervantes se ne è servito per il Don Chisciotte ( 1605-16015 ) .
doc#10937933 I temi letterari tratti dall’ Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso furono in assoluto i soggetti di maggiore successo a Firenze nella prima metà del secolo , apprezzati sia per l’ aspetto di moderne favole mitologiche sia per la simbologia morale sottesa .
doc#10938036 Il dipinto traduce fedelmente l' episodio narrato da Ariosto nell' Orlando furioso ( VII , 21-22 ) in cui Ruggiero , giunto alla corte della maga Alcina ed irretito dalla sua bellezza , partecipa al banchetto allestito in suo onore assieme ad altre coppie di invitati .
doc#10938036 Nel salone a pian terreno , il cardinale aveva infatti raccolto un ciclo di opere tutte ispirate a episodi narrati dal Tasso , dall’ Ariosto e da Ovidio , volti a esaltare la virtù e la ragione umana e a mettere in guardia dai vizi e dalle passioni insane .
doc#10938452 Congedo di Angelica e Medoro dai pastori L’ episodio illustrato , tratto dall’ Orlando Furioso di Ludovico Ariosto , non viene tradotto frequentemente in pittura e pertanto quello dipinto da Orazio Fidani ne costituisce un esempio fra i più interessanti .
doc#10938452 Nel canto XIX Ariosto racconta del bel soldato saraceno Medoro , ferito nella battaglia dove erano morti il re Dardinello e l’ amico Cloridano , ricoverato presso una famiglia di pastori e qui curato dalla bella Angelica di cui si innamora .
doc#10968360 L' arte contemporanea legge l' Ariosto .
doc#10968797 L' arte contemporanea legge l' Ariosto .