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doc#10057006 In questo la filosofia mi sembra molto simile al vecchio AAP ( Apollo Application Program ) .
doc#10057014 Ci saranno poi un’ ulteriore serie di modifiche previste dopo il termine delle missioni shuttle ma prima dell’ inizio della fase operativa dell’ Ares I. In particolare è prevista la costruzione di una nuova mobile launch platforms che avrà inclusa la torre di lancio , con design simile a quella dell’ Apollo .
doc#10057014 Sarebbe stato più opportuno , proprio perché la NASA ha deciso di tornare alle capsule , l’ abbandono del sistema finora utilizzato che implica GRANDI infrastrutture ( pensate al VAB ) nonché l’ assurdo spostamento di TUTTA la rampa di lancio fino al PAD ( come l’ Apollo ) .
doc#10057014 ) delle infrastrutture esistenti e vecchie di 40 e passa anni ( a sua volta lo Shuttle aveva riutilizzato quanto lasciato dall’ Apollo ) .
doc#10057014 Proprio per ribadire la somiglianza con l’ Apollo si è scelto di continaure una filosofia di assemblaggio costosa , e lenta ( nonstante l’ Orion possa trascorrere meno tempo sul PAD rispetto allo Shuttle che rasenta il ridicolo in tal senso ) .
doc#10057014 Mi ritengo un estimatore delle missioni NASA , sopratutto quelle storiche ( basta leggere i miei post dedicati alla Gemini o all’ Apollo o vedere la presentazione sullo Shuttle dello scorso Astronauticon ) , senza contare le missioni automatiche ( vero punto di forza della NASA attuale ) , naturalmente sono un sostenitore ( anche per motivi professionali ) del programma ISS .
doc#10057014 Quanto al VAB non mi sogno nemmeno di demolirlo rimane un grande monumento all’ ingegno umano ed al programma Apollo .
doc#10057014 i loro buoni motivi , ma da qui a dire che lo stacking orizzontale sia la decisione decisamente migliore e insindacabilmente da prediligere e i vantaggi tali da giustificare una completa demolizione e ricostruzione delle infrastrutture … ce ne corre e parecchio … non penso che tutto il mondo sia completamente fuori di testa … La giustificazione che mi dai relativa alla sicurezza è ininfluente visto che dipende dal tempo di permanenza all’ esterno e non è in nessun modo legata al tipo di stacking , tant’è vero che nel modo scelto i tempi vengono decisamente ridotti ( ma l’ Apollo e tutto il passato aerospaziale americano erano così mal ridotti visto che si è sempre utilizzato questo metodo ?
doc#10057014 Il sistema di lancio in verticale è particolarmente oneroso dal punto di vista delle infrastrutture , gli edifici devono essere degli autentici grattacieli ( il VAB è il palazzo con la maggiore cubatura utile al mondo ) , lo spostamento dell’ intera rampa di lancio ( una vera follia attuata all’ epoca dell’ Apollo ) rende necessario la realizzazione di strade speciali nonché l’ utilizzo di giganteschi crawler .
doc#10057022 Anche questa settimana il vincitore avra diritto ad uno [ glow=red,2,300]speciale premio[/glow ] : un abbonamento di un 1 anno a “ Le storie di Nonno Apollo ” valido per 2 persone Si può rispondere qui o su twitter @AstronautiCAST Eppure si tratta di un episodio divertente , che risale a poco più di 50 anni fa .
doc#10057030 L’ astronautica mi sembra stia vivendo un periodo di cambiamenti tecnologici rapidissimi , come non si vedevano dal programma Apollo e Constellation .
doc#10057030 So bene che i cilindri di O’Neal sono ancora fantascienza pura , non sono una vecchia spugna piena di grappa Apollo .
doc#10057035 Ecco cosa sono le immagini scattate durante le missioni Apollo , ne più ne meno di questo .
doc#10057035 Per coloro che conoscono la verità storica le immagini Apollo rappresentano proprio quanto sopra descritto , per chi non vuole accettare ( vuoi per malafede e vuoi per semplice ignoranza ) non basteranno , tutte le foto , tutte le analisi e tutte le ricostruzioni del mondo .
doc#10057038 Io e nonno Apollo eravamo in terza fila .
doc#10057069 D’ altra parte anche tra gli americani vi sono stati degli astronauti morti in addestramento ( quelli dell’ Apollo 1 ) .
doc#10057076 Se guardi i filmati delle varie missioni Apollo , puoi tu stesso valutare la velocità di ricaduta della sabbia sollevata dagli scarponi degli astronauti .
doc#10057076 Per vederle sarà meglio che ti doti di PC+ADSL , sennò spendi i milioni di telefono … Parliamo di Apollo XII : in queste inquardature si vede bene come la polvere superficiale , di colore chiarissimo , è stata “ spolverata ” dal getto del motore a razzo , che ti ripeto , al momento del “ touch down ” è al minimo ( per regola andava letteralmente spento al momento in cui i “ baffi ” posti sotto i piedi del LEM sfioravano il terreno , causando l’ accensione della cosiddetta “ contact light ” ) .
doc#10057076 I 25,5 e rotti miliardi di dollari spesi per il Progetto Apollo di sicuro non sono serviti per rimpinguare le casse di Hollywood .
doc#10057076 Come mai le ombre dei due astronauti fotografati durante la missione Apollo XI sono di lunghezza differente ?
doc#10057076 I veri fatti NON si trovano nelle foto ma bensì nell’ enorme quantità di studi di progetto , di apparecchiature che si sono dovute inventare di sana pianta , nelle ricadute tecnologiche e nel lunghissimo tempo in cui il programma Apollo ha operato , vale a dire dal 1958 al 1975 , cosa che per effettuare una truffa è qualcosa di semplicemente pazzesco e inutile .
doc#10057076 A questo indirizzo http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a11/a11f1093740.mov ( 12 Mb ) , facente parte del sito Apollo Lunar Surface Journal trovi da scaricare e guardare con calma il filmato ripreso con la telecamera 16 mm montata al LEM di Apollo XI .
doc#10057076 A questo indirizzo http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/a11/a11f1093740.mov ( 12 Mb ) , facente parte del sito Apollo Lunar Surface Journal trovi da scaricare e guardare con calma il filmato ripreso con la telecamera 16 mm montata al LEM di Apollo XI .
doc#10057086 Il pad 39A è uno dei due gloriosi siti di lancio utilizzati , prima dal Saturn 5 per il programma Apollo e successivamente per buona parte dei lanci del programma Space Shuttle , compreso l’ ultimo lancio effettuato lo scorso anno .
doc#10057096 Possa lo spirito della pace nel nome della quale qui giungemmo riflettersi sulla vita di tutti gli uomini ” Se parli di me , credo ci sia un errore , perché anzi nei commenti di un suo articolo sono riportate varie ricerche fatte da altri ( alle quali ho comunque partecipato anch’io ) scartabellando l’ Apollo Lunar Surface Journal , nei quali si smentisce clamorosamente che Duke abbia detto quella frase .
doc#10057104 Durante la conferenza sarà esposto un campione di 120g di roccia lunare , raccolto da Harrison Schmitt di Apollo 17 , e sarà possibile osservarlo e fotografarlo .
doc#10057104 Se amate l’ epopea dell’ Apollo , è un’ occasione da non perdere Cos’ha di speciale osservare da vicino un nero pezzo di basalto lunare , raccolto da Harrison Schmitt di Apollo 17 e vecchio di 3,8 miliardi di anni ?
doc#10057104 Se amate l’ epopea dell’ Apollo , è un’ occasione da non perdere Cos’ha di speciale osservare da vicino un nero pezzo di basalto lunare , raccolto da Harrison Schmitt di Apollo 17 e vecchio di 3,8 miliardi di anni ?
doc#10057110 Anche con l’ Apollo sembrava dovessero solcare gli spazi infiniti e alla fine non si è andati oltre la Luna .
doc#10057114 Ho letto la recensione di un altro libro che racconta di una missione immaginaria dell’ Apollo 19 .
doc#10057120 Il problema è : sia sulla capsula APOLLO e sulla SOYUZ dove erano posti le varie bandiere ?
doc#10057120 Sulla capsula APOLLO rispettavano la solita schematica utilizzata x le missioni lunari ?
doc#10057120 Ritornando a parlare dell’ Apollo - Soyuz mi è sorto un dubbio : come mai , nella zona esterna del SM dove è posto il pannello degli esperimenti scentifici , si è scelto di mettere una bandiera Americana affiancata dalle due parti dalle scritte UNITED STATES ?
doc#10057136 Questa è stata raccolta da Mitchell in Apollo 14 e non è un basalto , è chiara- una breccia .
doc#10057140 Per la nuova capsula,guardando a ciò che è avvenuto in passato,è probabilissimo che Apollo e Orion saranno tra gli “ onorevoli antenati”,ma è altrettanto probabile che il design conterrà degli upgrade interessantissimi .
doc#10057150 Le varie parti dell’ Apollo sono separabili ?
doc#10057152 Trovo ancora di più discutibile la scelta della replica di una capsula Apollo come unica alternativa ad un aerospazioplano alato , quando potevano esistere sicuramente delle alternative , sia come capsule ( Big Gemini ) sia come aerospazioplani non alati ( biconoci e simili ) .
doc#10057152 Sarebbe molto simile ad uno dei progetti Apollo X , elaborati alla metà degli anni ' 60 che postulavano l’ uso di una sezione pressurizzata aggiuntiva , ospitato al posto del LM nell’ S-IVB , che è stata uno dei precursori dell’ AAP/Skylab .
doc#10057152 Sarebbe molto simile ad uno dei progetti Apollo X , elaborati alla metà degli anni ' 60 che postulavano l' uso di una sezione pressurizzata aggiuntiva , ospitato al posto del LM nell' S-IVB , che è stata uno dei precursori dell' AAP/Skylab .
doc#10057152 Con un sistema del genere sarebbe perfettamente possibile compiere una missione di riparazione di un telescopio spaziale come Hubble.Il materiale sarebbe stoccato nel modulo orbitale ( dotato di braccio meccanico e di airlock).Dopo il rendez-vous col telescopio e la sua cattura gli Astronauti uscirebbero dall modulo ( senza bisogno di depressurizzare tutto l’ Orion,ed effettuerebbero le riparazioni.Poi il modulo potrebbe essere abbandonato ( ed in questo caso la sua complessità sarebbe minima ) o parcheggiato in orbita per essere poi riutilizzato ( magari come nel caso dell’ Apollo X il modulo potrebbe essere composto da due parti,una strettamente legata alla missione,da abbandonare,e l’ altra con l’ hardware ed il braccio manipolatore da lasciare in LEO per la prossima volta .
doc#10057152 Perché l’ Apollo X non si è concretizzato in quanto confluito ( o meglio dire evoluto ) nel ramo dei progetti AAP ( Apollo Applications Programme ) che prevedevano la realizzazione di una serie di Laboratori Orbitali ( Orbital Wokshop ) , i quali attraverso una serie di cambi configurativi ( da “ wet ” a “ dry ” workshop ) si sono evoluti fino ad ottenere lo Skylab .
doc#10057152 Perché l’ Apollo X non si è concretizzato in quanto confluito ( o meglio dire evoluto ) nel ramo dei progetti AAP ( Apollo Applications Programme ) che prevedevano la realizzazione di una serie di Laboratori Orbitali ( Orbital Wokshop ) , i quali attraverso una serie di cambi configurativi ( da “ wet ” a “ dry ” workshop ) si sono evoluti fino ad ottenere lo Skylab .
doc#10057152 In tal senso lo Skylab stesso è da intendersi quale discendente , più o meno diretto , del concetto alla base dell’ Apollo X. In realtà in qualche modo il concetto di Apollo X ha trovatouna sua parziale applicazione nel modulo di aggancio con la Soyuz , utilizzato durante la missione ASTP .
doc#10057152 In tal senso lo Skylab stesso è da intendersi quale discendente , più o meno diretto , del concetto alla base dell’ Apollo X. In realtà in qualche modo il concetto di Apollo X ha trovatouna sua parziale applicazione nel modulo di aggancio con la Soyuz , utilizzato durante la missione ASTP .
doc#10057152 Beh,in un certo senso è come dici tu,però considera che AAP avrebbe dovuto essere un grosso progetto.Nel 1967 era previsto che AAP avrebbe dovuto prendere il via nel 1969-1970 ( dopo il secondo o terzo allunaggio),e comprendere sia voli lunari che in orbita terrestre.Per le missioni in LEO erano programmati vari voli con il LEM-LAB ( Un modulo laboratorio derivato dal LEM),a seguire due o tre wet workshop e due o tre dry workshop.Leggendo “ Apollo , lost and forgotten missions ” si resta sorpresi per l’ alto numero di saturno IB e SaturnoV che sarebbero stati impiegati solo per il LEO.Quindi in realtà dall’ Apollo X del 1965 allo Skylab c’ è in effetti stata un evoluzione,ma solo se non si tiene conto di ciò che c’ era in mezzo,e cioè tutto il programma AAP.Ma parlando di “ fantasia ” io mi riferivo piuttosto alla possibilità di costruire capsule Apollo riutilizzabili con differenti taglie di moduli di servizio e moduli orbitali,razzi Saturno con il primo stadio recuperabile,o magari un nuovo lanciatore non a perdere.Insomma,forse si
doc#10057152 come dici tu,però considera che AAP avrebbe dovuto essere un grosso progetto.Nel 1967 era previsto che AAP avrebbe dovuto prendere il via nel 1969-1970 ( dopo il secondo o terzo allunaggio),e comprendere sia voli lunari che in orbita terrestre.Per le missioni in LEO erano programmati vari voli con il LEM-LAB ( Un modulo laboratorio derivato dal LEM),a seguire due o tre wet workshop e due o tre dry workshop.Leggendo “ Apollo , lost and forgotten missions ” si resta sorpresi per l’ alto numero di saturno IB e SaturnoV che sarebbero stati impiegati solo per il LEO.Quindi in realtà dall’ Apollo X del 1965 allo Skylab c’ è in effetti stata un evoluzione,ma solo se non si tiene conto di ciò che c’ era in mezzo,e cioè tutto il programma AAP.Ma parlando di “ fantasia ” io mi riferivo piuttosto alla possibilità di costruire capsule Apollo riutilizzabili con differenti taglie di moduli di servizio e moduli orbitali,razzi Saturno con il primo stadio recuperabile,o magari un nuovo lanciatore non a perdere.Insomma,forse si sarebbe potuto passare dall’ Apollo all’ Orion senza soluzione di continuità,upgradando continuamente il sistema.Altra soluzione brillante avrebbe potuto essere sostituire la capsula Apollo con il Big Gemini,mantenendo il Saturno-IB ed
doc#10057152 vari voli con il LEM-LAB ( Un modulo laboratorio derivato dal LEM),a seguire due o tre wet workshop e due o tre dry workshop.Leggendo “ Apollo , lost and forgotten missions ” si resta sorpresi per l’ alto numero di saturno IB e SaturnoV che sarebbero stati impiegati solo per il LEO.Quindi in realtà dall’ Apollo X del 1965 allo Skylab c’ è in effetti stata un evoluzione,ma solo se non si tiene conto di ciò che c’ era in mezzo,e cioè tutto il programma AAP.Ma parlando di “ fantasia ” io mi riferivo piuttosto alla possibilità di costruire capsule Apollo riutilizzabili con differenti taglie di moduli di servizio e moduli orbitali,razzi Saturno con il primo stadio recuperabile,o magari un nuovo lanciatore non a perdere.Insomma,forse si sarebbe potuto passare dall’ Apollo all’ Orion senza soluzione di continuità,upgradando continuamente il sistema.Altra soluzione brillante avrebbe potuto essere sostituire la capsula Apollo con il Big Gemini,mantenendo il Saturno-IB ed il Saturno-V in versione parzialmente riutilizzabile .
doc#10057152 missions ” si resta sorpresi per l’ alto numero di saturno IB e SaturnoV che sarebbero stati impiegati solo per il LEO.Quindi in realtà dall’ Apollo X del 1965 allo Skylab c’ è in effetti stata un evoluzione,ma solo se non si tiene conto di ciò che c’ era in mezzo,e cioè tutto il programma AAP.Ma parlando di “ fantasia ” io mi riferivo piuttosto alla possibilità di costruire capsule Apollo riutilizzabili con differenti taglie di moduli di servizio e moduli orbitali,razzi Saturno con il primo stadio recuperabile,o magari un nuovo lanciatore non a perdere.Insomma,forse si sarebbe potuto passare dall’ Apollo all’ Orion senza soluzione di continuità,upgradando continuamente il sistema.Altra soluzione brillante avrebbe potuto essere sostituire la capsula Apollo con il Big Gemini,mantenendo il Saturno-IB ed il Saturno-V in versione parzialmente riutilizzabile .
doc#10057152 solo per il LEO.Quindi in realtà dall’ Apollo X del 1965 allo Skylab c’ è in effetti stata un evoluzione,ma solo se non si tiene conto di ciò che c’ era in mezzo,e cioè tutto il programma AAP.Ma parlando di “ fantasia ” io mi riferivo piuttosto alla possibilità di costruire capsule Apollo riutilizzabili con differenti taglie di moduli di servizio e moduli orbitali,razzi Saturno con il primo stadio recuperabile,o magari un nuovo lanciatore non a perdere.Insomma,forse si sarebbe potuto passare dall’ Apollo all’ Orion senza soluzione di continuità,upgradando continuamente il sistema.Altra soluzione brillante avrebbe potuto essere sostituire la capsula Apollo con il Big Gemini,mantenendo il Saturno-IB ed il Saturno-V in versione parzialmente riutilizzabile .
doc#10057156 Secondo me il nostro spirito di forum di appassionati , ma con l’ orgoglio della divulgazione , deve essere anche rivolto a far ristabilire la verità storica delle missioni Apollo , questo anche facendo le pulci a blog di astrofili-deviati oppure a programmi televisivi da casalinghe .